lunes, mayo 26, 2003

Intervista a Silverio

Federico Scoppio

È successo quasi per caso. Complice il cinema, prima Amores Perros, poi Y Tu Mama Tam Bien. Così il Messico è divenuto un paese da scoprire, ricco di tradizioni antiche, forte di un movimento giovanile cresciuto con il punk ed ora attento alle nuove frontiere digitali. Così, quasi per caso, l'etichetta di Berlino Bungalow Records, su invito della piccola indipendente messicana Suave Records è andata a scoprire i nuovi segreti del paese. Tra questi, uno dei meglio custoditi, è senz'altro Silverio. Un techno-surfer-punk.


All About Jazz: Un artista messicano ed una casa discografica di Berlino. Dov'è il contatto?

Silverio: Ci siamo conosciuti a Monterrey, in Messico, in occasione di un concerto in cui suonarono Le Hammond Inferno e subito dopo salii io sul palco. Rimasero colpiti dal mio spirito e dal mio approccio alla serata. In seguito hanno organizzato a Berlino uno show per me e per i Los Fancy Free, perché stavano cercando delle band per compilare questa raccolta di musica elettronica del Messico.


AAJ: Hai idea di come mai hanno voluto dedicare un disco proprio a questa scena?

S.: È una scena che cresce vertiginosamente, come d'altronde deve fare per sopravvivere. Ma devo dire che questo è un momento felice anche per l'arte e per il cinema nazionale, che piano piano anche a livello internazionale si stanno facendo notare.


AAJ: Raccontaci del tuo percorso musicale. Hai una formazione classica? Quali sono state le tue influenze?

S.: Beh, non ho mai studiato musica nel senso classico del termine. Ho cominciato sul campo, suonando la batteria con i Chimpancingo Guerrero soprattutto nella costa del Messico. Ben presto mi sono spostato a Mexico City per ampliare i miei orizzonti. Ho amato musiche diverse, dal rock puro ai Beatles, poi ho apprezzato il progressive ma anche la disco music. Per quanto riguarda l'elettronica Patrick Cowley, i Flirts, i Titan ovviamente, Sonido Lasser Drakar (l'altro membro dei Titan N.d.R.), i Liquid Sky, i Polymarch e Patrick Miller.


AAJ: Oggi sei molto vicino alla scena elettronica, come ci sei arrivato?

S.: Un po' per lo stesso motivo per cui la Bungalow Records ha deciso di avvicinarsi a questa scena. C'è la possibilità di sperimentare. È una musica fresca e sempre nuova.


AAJ: Ci sono degli artisti con cui hai collaborato che hanno influenzato da vicino il tuo modo di comporre e suonare?

S.: Si, anche se in realtà non sono stato influenzato solamente dalla musica, ma anche dal cinema horror e dagli show comici messicani degli anni '70. Comunque, tornando alla musica, ho avuto modo di collaborare per quattro anni con Sonido Lasser Drakar e conoscere da vicino il suo suono barocco, veramente incredibile.


AAJ: Cerchiamo di inquadrare geo-musicalmente la scena elettronica messicana. Puoi aiutarmi?

S.: No, la situazione non è ancora così chiara e circoscrivibile. Posso confessarti che nella raccolta (Manos Arriba! N.d.R.) sono comunque presenti le realtà più in vista della scena. L'ultima tendenza è che molti musicisti locali cercano di coniugare la musica tradizionale con quella elettronica.


AAJ: Oltre alla tua carriera da solista tieni in piedi anche il progetto dei Titan, molto più vicino al punk che non alla tendenza da te ora descritta. Quali novità ci sono?

S.: Abbiamo appena ultimato la registrazione del nuovo album. Ci sono pezzi giovani ma pieni di poesia e romanticismo, c'è il blues ed il rock. È musica da ballare, ma ottima anche per farci sesso. E presto cominciamo a lavorare allo show per la nostra tournèe.


AAJ: Metti che un giorno un discografico ti offrisse di poter scegliere un artista con cui collaborare. A chi penseresti?

S.: I Ramones, senza alcun dubbio.


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